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Migliori Hosting Italiani: il tuo sito in Italia

L’offerta italiana in materia di hosting è certamente variegata… Anche se non come oltreoceano, in Italia sono presenti numerosi provider che offrono prezzi e servizi al livello (se non migliore) dei competitor europei o americani.

Ma perchè rivolgervi ad un hosting italiano?
In primis, perchè parcheggiare i nostri siti su server farm vicine all’utenza target garantisce agli utenti tempi di risposta e latenze migliori. In altre parole, se avete in programma di rivolgervi ad un pubblico perlopiù residente in italia, questi potranno navigare più velocemente le vostre pagine.
Alcuni potranno inoltre apprezzare la possibilità di parlare la propria lingua con il supporto tecnico, e altri troveranno preferibile supportare un’azienda del proprio paese piuttosto che rivolgersi all’estero.

Certamente la smisurata quantità di offerte diverse in Europa e Stati Uniti potrebbe portare alcuni vantaggi, specialmente a chi dovesse avere delle esigenze particolari. Tuttavia, siamo sicuri che per la maggior parte di voi ci sia almeno un servizio di hosting italiano in grado di soddisfare le vostre esigenze ad un prezzo assolutamente competitivo.

E allora, cominciamo la nostra rassegna dedicata ai migliori servizi di hosting italiani!

TopHost, il web alla portata di tutti

TopHost è il servizio ideale per chiunque voglia affacciarsi senza grandi investimenti sul mondo del web.

Con 10.99€ annui vi portate a casa un nome a dominio di vostra scelta, 30 caselle di posta ed un hosting con supporto a PHP e MySql.
In pratica, tutto ciò che serve all’80% delle persone, ad un costo che più basso di così non si può neanche immaginare.

Coloro i quali dovessero aver bisogno soltanto di un’indirizzo email e di un po’ di spazio per caricare un sito statico in HTML, potranno avere tutto ciò praticamente in regalo a 5.99€ annui; i più esigenti avranno invece a disposizione un piano da 19.99€ capace di garantire prestazioni un po’ più elevate e soprattutto maggiore flessibilità in alcune componenti, ad esempio nella gestione dei domini e dei record DNS (solo così sarà possibile creare infiniti sottodomini)

Buona anche la qualità del servizio: chiaramente non aspettatevi di poter mandare video in streaming a 100 persone contemporaneamente, ma il fatto che i costi siano così ridicolmente bassi non vuol dire che il vostro sito sarà irraggiungibile o lento a giorni alterni, anzi!
Ho provato TopHost per diversi anni, ed uptime e velocità erano in linea con quelli di altri provider italiani più costosi.

Anche i feedback che si possono leggere in rete puntano decisamente in questa direzione, quindi se avete bisogno di un hosting semplice e di base, TopHost è davvero un’ottima scelta… ad un costo quasi ridicolo.

Hosting Aruba

Aruba è probabilmente il più conosciuto provider in Italia. Presente sulla scena da anni, offre soluzioni per ogni esigenza: dal piccolo sito da 10 visite al giorno, alla grande azienda che ha bisogno di servizi Cloud di alto livello.
Sinceramente, non posso consigliarlo, e ritengo che debba gran parte della sua popolarità ad un’efficace campagna di marketing, piuttosto che ad un prodotto vincente.

I costi per l’hosting di base single-site sono elevati se paragonati a TopHost, a fronte di nessun vantaggio particolare. Parliamo comunque di piccole cifre (circa 30€ annui), ma che sinceramente consiglierei di spendere in pizzeria.

Anche sul versante server dedicati i prezzi non sono esorbitanti, ma comunque neanche minimamente concorrenziali rispetto a quanto disponibile oltreoceano \ oltralpe, o presso compagnie italiane meno note.

Il supporto tecnico, a meno che non si paghi un ulteriore supplemento per la gestione del server, non è particolarmente utile (ne’ ben addestrato, per quanto ho potuto sperimentare in un paio di occasioni), e l’interfaccia di amministrazione ha alcune lacune minori.

Insomma, se c’è qualcuno fra voi lettori che ha scelto e vorrebbe consigliare Aruba per qualche merito particolare, ce lo faccia sapere tramite un commento!

Personalmente, penso che il motivo di così tanta popolarità sia in buona parte dovuto alla pubblicità: fra passaggi in TV e sponsorizzazioni a squadre motociclistiche, il nome ‘Aruba’ risuona nella testa anche dei meno avvezzi alla tecnologia, mentre di certo non si può dire lo stesso di tutti gli altri provider che ci accingiamo a recensire.

Seflow \ Domflow: filosofia internazionale, azienda locale

Seflow è un’azienda atipica. Se fosse un albergo, lo definiremmo un albergo “family-run“, a conduzione familiare… perchè effettivamente lo staff che compone il cuore di Seflow è davvero molto, ma molto ristretto.
Ci sono momenti in cui questo limite sembra farsi sentire, ma è forse anche grazie a questa sua caratteristica che Seflow riesce ad offrire un rapporto qualità prezzo davvero fenomenale.

Fra le varie compagnie italiane che ho provato di persona in materia di cloud, dedicati e VPS, questa è l’unica italiana in grado di competere ad armi pare con l’offerta estera.

Prezzi, larghezza di banda, comodità dell’interfaccia di amministrazione, performance…. in Seflow c’è tutto, e ricorda molto da vicino i vari colossi americani come Digital Ocean \ Vultr \ Linode.
Con la differenza che alcuni piani, specialmente quello supereconomico da circa 3€ \mese, all’estero neanche lo offrono, o lo offrono con configurazioni che sarebbero andate a rilento anche negli anni ’90.

Molto interessanti anche le offerte per piani cloud di fascia alta e, soprattutto, server dedicati: ogni tanto propongono delle offerte veramente da leccarsi i baffi, a patto che il vostro budget sia di almeno una cinquantina di euro al mese.

E’ tutto oro quello che luccica? Purtroppo no.
Seflow ha fondamentalmente 2 problemi, che ho riscontrato di persona e che trovano conferma nelle recensioni che si trovano su Internet: supporto tecnico e affidabilità.

Per quanto riguarda il primo punto, Seflow ha una storia di problemi di comunicazione non indifferente, con molti utenti che si lamentano delle risposte poco professionali, scocciate e a tratti maleducate date dal suo titolare in risposta ai ticket di supporto (qualora questi chiedessero aiuto su problemi non imputabili a Seflow stessa).
Non che la “diplomazia copia-incolla” di Aruba sia particolarmente più utile, però…

Per quanto riguarda il secondo punto, invece, c’è da notare tristemente come l’azienda sia spesso vittima di attacchi DDos mirati. Non sappiamo il perchè di questo accanimento, e bisogna far notare come negli anni siano stati capaci di implementare soluzioni atte a mitigare enormemente questo problema. Inoltre, non si tratta certo di una colpa imputabile a Seflow stessa, tuttavia il risultato è che  ci sono almeno 1-2 giorni l’anno in cui un cliente seflow è costretto a subire downtime e packet loss.

Nel complesso, consiglio Seflow a chi sa già il fatto suo in materia di gestione dei server e non ha esigenze di uptime supercritiche: molto difficilmente troverete, in Italia, delle offerte ugualmente competitive.
Tuttavia anche i novellini possono usare Seflow con serenità, soprattutto se disposti a spendere 50€ al mese aggiuntivi per una soluzione managed, ossia gestita da Seflow stessa. In questo caso troverete in essa un supporto davvero professionale ed efficente.

Il re dell’hosting gratuito: Altervista

Circa 15 anni fa scoppiava la moda dei siti web, e con essa il desiderio di tanti amatori di ritagliarsi la propria vetrina sul web, anche solo per parlare dei propri interessi e condividere le proprie passioni.
I servizi che consentivano di fare ciò gratuitamente iniziarono a spuntare come funghi, ma di questi solo uno al giorno d’oggi sembra aver resistito all’inesorabile scorrere del tempo: Altervista.

Altervista vi consentirà di registrare un sito del tipo NomeScelto.altervista.org, e vi fornirà spazio web, supporto a php, database Mysql e banda gratuitamente.

Tutto perfetto per chi deve imparare, per chi vuole smanettare, per chi vuole fare qualche prova o è semplicemente incuriosito dal mondo dei siti internet.

Potrete anche monetizzare il vostro sito tramite banner pubblicitari, anche se… se avete un portale\blog capace di fare più di 1€ al mese, perchè non avete ancora scelto quel TopHost con nome a dominio incluso di cui vi abbiamo parlato a inizio articolo?

Hosting WordPress

E se aveste semplicemente bisogno di hostare un sito in WordPress? Tutte i piani precedenti consentono effettivamente di installare il CMS più famoso del mondo senza problemi, tuttavia se le vostre esigenze si fermano qua, potreste voler dare un’occhiata a delle soluzioni ad hoc ottimizzate per le vostre esigenze.

Severplan è un’azienda italiana, con datacenter in Italia, che offre questo tipo di prodotto: un servizio di hosting caratterizzato dalla possibilità di installare (e tenere aggiornato!) WordPress automaticamente, nonchè (si suppone) un’ottimizzazione delle risorse hardware e della configurazione software di ciascuna macchina per fronteggiare nel migliore dei modi il carico imposto dal vostro CMS preferito.
Inoltre, offre un servizio di trasferimento gratuito del proprio sito web – se già esistente (e in WP).

Il piano di base di ServerPlan costa 15€ \ anno, e viene consigliato dall’azienda stessa per blog con 50.000 visite mensili. Sicuramente un prezzo competitivo.

Se invece voleste spendere un po’ di più c’è Siteground, multinazionale americana che ha recentemente aperto una server farm in Italia e assunto uno staff di supporto tecnico italiano.

Molto buone le performance, ma ciò che veramente distingue Siteground dalla competizione è il professionale supporto tecnico, che vi aiuterà anche nella configurazione di WordPress: una “cortesia” rara, dato che solitamente gli altri host si limitano a fornire supporto esclusivamente per problemi legati al server.

Interessanti i servizi accessori offerti, fra cui la migrazione gratuita del proprio sito, un certificato SSL, l’installazione e l’aggiornamento automatico di  WP, e l’integrazione con Cloudflare, ma altini i costi: l’offerta attualmente in corso parte infatti da 4€ \ mese per l’hosting di base di WordPress.
Abbastanza improponibili invece i piani Cloud, che non reggono il confronto con quelli di Seflow di cui vi ho parlato poco fa.

 

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