Panda: recensione 2018

Dopo Avira e Avast, è arrivato il momento di continuare le nostre recensioni dei migliori antivirus del 2018 occupandoci di Panda.

Si tratta di un prodotto che sul lato “pro” offre un impatto sul sistema relativamente basso e una bella interfaccia, mentre dal punto di vista dei “contro” non è il top di categoria in quanto a individuazione di malware e forse risulta un po’ troppo pervasivo nel cercare di vendere le versioni a pagamento.

Affronteremo il discorso più in dettaglio nelle righe che seguono.

Versione gratuita e a pagamento: le differenze

La protezione garantita dalla versione gratuita di Panda è abbastanza efficace, sebbene esistano quattro opzioni di upgrade che ti permettono di migliorare la difesa del PC.

Panda Antivirus Pro (a partire da 40$ all’anno) include la tastiera virtuale, un firewall e la protezione Wi-Fi.
La versione Panda Internet Security (a partire dal 50$ l’anno) offre anche il parental control, un software di backup, la possibilità di condividere file facilmente e l’opzione Panda Data Shield, che impedisce l’accesso ai file quando avviene un attacco ransomware.

Panda Global Protection (a partire da 70$ l’anno) estende la protezione con la possibilità di criptare e distruggere file.
Infine, il pacchetto Gold Protection (a partire da 95$ l’anno) aggiunge un supporto premium e 20GB di spazio di archiviazione online. Per ognuna di queste sottoscrizioni si ha diritto al 30% di sconto durante per tutto il primo anno.

La versione per Windows di Panda è installabile su tutti i sistemi operativi a partire da XP (con Service Pack 3) fino ad arrivare a Windos 10. Questo è un fattore importante, poiché non tutti i distributori di antivirus oggi realizzano versioni supportate da XP e in alcuni casi neanche da Vista.

Protezione antivirus

La protezione offerta dalla versione gratuita di Panda si basa sui tre livelli standard di sicurezza. Come prima cosa, i motori di scansione malware di Panda provano a identificare i codici sospetti grazie alle firme digitali dei più noti malware. A ciò si aggiunga una continua scansione delle anomalie comportamentali che possono essere il segnale di una nuova infezione.

Terminato il processo di scansione, ogni elemento sospetto viene caricato nel server cloud della compagnia per essere analizzato. Se uno di questi risulta essere un nuovo malware, viene immediatamente rilasciata una nuova versione per tutti gli utenti.

A differenza di molti concorrenti, Panda non ti permette di evitare la raccolta dati, che significa condividere continuamente con la compagnia molte informazioni presenti nel tuo sistema. A detta del team che lavora al progetto, comunque, Panda non utilizzerà né condividerà mai dati identificati come personali.

Panda Antivirus free può esaminare file compressi e impedire a programmi potenzialmente dannosi di essere installati. D’altro canto, non si registra una specifica difesa contro i ransomware. È tuttavia presente un gaming mode che riduce l’intrusività del software mentre cerchiamo di salvare la terra dagli alieni o mentre guardiamo in streaming la nostra serie Tv preferita.

La protezione è personalizzabile, in quanto possiamo modificare una buona varietà di caratteristiche opzionali che possono essere attivate o disattivate.

Tipi di scansione

È possibile avviare manualmente la scansione di malware con un paio di click; scansione che può essere di tipo Full (per tutti i dispositivi connessi), concentrarsi solo sulle aree critiche o andare a scandagliare solo le zone di nostro interesse. Con il click destro del mouse, possiamo anche decidere di scansionare una singola cartella o un singolo file.

Dalla barra delle applicazioni, possiamo attivare o disattivare il gaming mode in qualsiasi momento senza dover necessariamente recarci nell’interfaccia principale, e se lo desideriamo è possibile pianificare scansioni di qualsiasi tipo a qualsiasi ora del giorno e su cadenza giornaliera, settimanale o mensile.

Infine, Panda ti permette di “vaccinare” qualsiasi driver USB al fine di impedire qualsiasi tipo di infezione proveniente dall’esterno. La scansione avviene automaticamente, e si avvia ogni qual volta colleghiamo un nuovo dispositivo al sistema.

Prestazioni dell’antivirus

Il malware scanner di Panda svolge un lavoro decente (sebbene non spettacolare) nell’identificare e isolare gli elementi nocivi, ma forse incappa un po’ troppe volte nei falsi positivi, ovvero quegli elementi che vengono identificati come virus pur non essendolo. E questo è un aspetto che non solo rischia di irritare, ma che chiaramente fa scendere di qualche tacca la fiducia che l’utente ripone nell’effettiva funzionalità del software.

Da alcuni test condotti a settembre e ottobre 2016 dai laboratori tedeschi dell’AV-TEST, il comportamento di Panda Free nell’individuare virus recentissimi ha dato un esito abbastanza confortante del 100% (non abbiamo notizia, invece, di test condotti nel 2018 dallo stesso laboratorio).

Detto ciò, va aggiunto che la stessa scansione ha identificato solo il 99,7 percento dei malware più diffusi, che è un buon risultato ma non eccellente. Il motore di ricerca malware del software è inoltre incappato in 14 falsi positivi, molti di più rispetto alla media dei competitor, fermi a 5.

Testato nell’agosto 2016 su Windows 7, i risultati sono stati ancora meno sorprendenti. Panda è riuscito a scovare solo il 98,8 e il 96,2% di 162 malware zero-day (gli zero-day sono quelli diffusi in rete il giorno stesso del test). L’individuazione di virus più noti è stata invece migliore, arrivando al 99,8%, ma pesa anche in questo caso un numero troppo elevato di falsi positivi identificati come virus: ben 12.

Nel giugno 2017 gli australiani di AV-Comparatives hanno lanciato Panda in cinque scansioni differenti, ottenendo una media del 99,8% sull’individuazione di malware e 11 falsi positivi. Nell’arco di un anno, Panda è quindi riuscito a migliorarsi, ma rimane ancora abbastanza distante da risultati eccellenti soprattutto per quel che concerne i falsi positivi.

Opzioni di sicurezza e privacy

A Panda Free Antivirus mancano tutti quegli “optional” che è possibile trovare in altri antivirus gratuiti, come ad esempio il password manager di Avast Free. Come accade per altri prodotti antivirus, dovrai affidarti al firewall di Windows, in quanto nella versione di base non ne viene fornito uno alternativo. Per di più, a differenza di Avira, Panda non è in grado di controllare il Firewall di Windows, quindi dovrai in ogni momento gestire due software separati.

Lo scanner di Panda Free indaga anche gli allegati alle e-mail e usa il protocollo Safe Web distribuito dalla compagnia per aiutarti a evitare tentativi di phishing o link che riconducono a siti malevoli. Il rovescio della medaglia sta nel fatto che questa bella opzione funziona su Internet Explorer, Firefox e Chrome, ma non su Edge.

Interessante è poi la feature che ci permette di creare dischi di ripristino sia su USB che su DVD, attivabile in un paio di click. Il Panda Cloud Cleaner, infine, aiuta il computer a recuperare lo stato di forma ottimale anche dopo una seria infezione, laddove molti software falliscono. Queste estensioni sono anche relativamente leggere, e pesano rispettivamente 80 e 38 MB, ma vanno scaricate a parte.

Performance e impatto sulle risorse di sistema

In base ai risultati dei nostri test abbiamo evinto che Panda Free ha un impatto moderato sulle performance di sistema. Per stabilirlo abbiamo eseguito un test standard su una macchina Asus con processore Intel Core i3, 6GB di RAM e 36GB di file vari distribuiti su un hard disk da mezzo Tera.

Abbiamo analizzato un documento OpenOffice contenente circa 20.000 nomi associati ad altrettanti indirizzi, e Panda ha impiegato 6 minuti e 58 secondi per terminare il test. Il tempo non è dei peggiori ma quasi, visto che solo Avast ha fatto di peggio.

A Panda è servito davvero parecchio tempo – 1 ora, 5 minuti e 31 secondi – per scansionare 543,230 file la prima volta che lo abbiamo lanciato. I tempi di attesa sono fortemente scesi nelle scansioni successive, quando il software aveva imparato cosa poteva essere ignorato, fermandosi però alla considerevole cifra di 41 minuti e 26 secondi nella migliore delle circostanze.

Concentrandoci solo sulle aree critiche, il software ha impiegato solo 1 minuto e 28 secondi, tempo che gli conferisce la palma di migliore rispetto ai concorrenti.

Interfaccia

Il bel logo stilizzato dell’icona di Panda non è cambiato nel tempo, ma l’interfaccia principale sì. Prima era chiara e luminosa, oggi scura con scritte bianche. La buona notizia è che gran parte delle schermate secondarie sono più luminose di quanto non lo fossero un tempo.

La schermata principale propone un cerchio verde che circonda l’effige di uno scudo a dimostrazione che tutto è nella norma, ma la schermata (che occupa metà dello schermo) non può essere ridimensionata. Può solo essere spostata all’interno del desktop.

Sulla sinistra della vediamo i pulsanti che ci permettono di navigare fra i prodotti di serie o che abbiamo scaricato e sotto a questi notiamo il numero di file scansionati l’ultima volta che abbiamo eseguito il programma.

Quando avviamo una scansione si apre una nuova finestra che ci fa scegliere fra Completa, Aree Critiche o Scansione personalizzata. Mentre il software è al lavoro, la finestra della scansione mostra il nome e il percorso file preso in indagine in quel momento, spuntando il numero di file scansionati e il numero di elementi infetti.

Scansione e personalizzazione

Un cerchio ci mostra i progressi della scansione, mentre in basso possiamo vedere pulsanti che ci permettono di metterla in pausa o annullarla. Se lo si desidera, possiamo scegliere che il computer venga arrestato una volta che l’antivirus ha finito di lavorare.

Un’apposita sezione ci permette di attivare e disattivare la protezione antivirus in qualsiasi momento, così come di programmare scansioni periodiche. Queste potranno essere programmate a cadenza giornaliera, settimanale o mensile e potranno esaminare l’intero PC o solamente un’area desiderata a seconda di come le impostiamo.

Al netto di ciò, va detto che purtroppo l’interfaccia di Panda non è personalizzabile come lo era un tempo. Quella di oggi è essenzialmente statica, come tra l’altro accade per quasi tutti gli altri antivirus.

Il supporto tecnico di Panda è disponibile 24 ore su 24, ma se abbiamo la versione free possiamo interagire con gli esperti solamente tramite il forum di supporto, che a onor del vero è ricco di consigli e presenta un’esaustiva sezione dedicata alle FAQ.

Installazione e supporto

Il primo passo da fare è quello di scaricare l’installer del programma che pesa 1,9 MB. Purtroppo, sin dal primo momento Panda inizia a chiedere di passare alla versione a pagamento. Ignorato questo passaggio, selezioniamo la cartella di installazione e il downloader si occuperà di tirare giù tutto quello che è necessario al software per essere installato.

A questo punto sarebbe buona norma e regola leggere le condizioni contrattuali, e fare attenzione ai vari passaggi di installazione, poiché se si accetta qualsiasi cosa Panda cambierà il browser predefinito, la home page e installerà la toolbar Safe Web. Nulla di irrimediabile, ma se sei abituato a navigare in un certo modo è meglio evitare il fastidio di dover riportare tutto alla normalità in un secondo momento.

Dall’inizio alla fine, il tempo di installazione dovrebbe durare non più di 4 minuti e mezzo.

Riassumendo

Magari non avrà il consenso in pompa magna di cui godono altri antivirus, ma la versione free di Panda fa un lavoro decente quando si tratta di proteggere il sistema, rallentandolo un po’ ma in maniera non drammatica. Se decidi di installarlo, ricorda sempre che autorizzi Panda a raccogliere i tuoi dati per offrirti sempre un servizio migliore, e fra questi dati potrebbero finirne anche alcuni di tipo personale.

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